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Mio figlio ha difficoltà di linguaggio perché parliamo due lingue?

La letteratura scientifica ci dice che l’apprendimento precoce di due o più lingue non è fonte di confusione per i nostri figli.

Già durante la gravidanza, infatti, il bambino è predisposto naturalmente all’ascolto di qualunque suono linguistico. Questa inclinazione continua anche dopo la nascita, ma con il tempo il cervello del bambino si allena a riconoscere solo la lingua dei suoi genitori. Nel caso di genitori bilingui, il bambino continuerà a riconoscere tutte le lingue che si parlano in casa.

Spesso, però, possono presentare un lieve ritardo nell’acquisizione del linguaggio. In questi casi, non è detto che ci si debba preoccupare: il bambino, infatti, è impegnato ad imparare non una, ma più lingue nello stesso momento. E questo richiede tempo. Come interpretare, dunque, l’abitudine di scambiare suoni, parole o espressioni delle due lingue (code-mixing)? Si tratta della conseguenza, assolutamente naturale, di imparare più di una lingua contemporaneamente.

Nel caso di ritardo o disturbi di linguaggio, tale difficoltà si manifesterà in tutte le lingue parlate dal bambino. Eventuali mancanze sono spesso il risultato di una predisposizione del bambino e/o di una ridotta stimolazione da parte del contesto sociale, non conseguente quindi al bilinguismo.

In caso di dubbio, è indicato il consulto presso uno specialista.

Ritardo di linguaggio: quando consultare uno specialista?

Lucia ha compiuto 2 anni lo scorso mese e ancora non ha detto la sua prima parola.
Stefano, 2 anni e mezzo, dice solo una decina di parole e fatica a comprendere quello che mamma e papà gli dicono.
Sara ha 3 anni e non riesce a formulare una frase completa, ma si fa capire con i gesti.
I genitori di questi bambini spesso si sentono dire “è presto per la logopedia, con l’asilo verrà stimolato e risolverà il problema”.

Naturalmente esiste una certa variabilità nei tempi di crescita e sviluppo: ogni situazione è da considerarsi nella sua globalità. Esistono, però, tappe piuttosto precise per l’apprendimento linguistico, che tutti i bambini devono raggiungere per parlare correttamente.

Ritardo di linguaggio, di fatto, non implica una diagnosi, ma rappresenta una condizione di difficoltà nell’apprendimento del linguaggio nelle sue varie componenti (pronuncia, vocabolario, strutturazione della frase, comprensione). Quando però il bambino mostra ancora difficoltà oltre i 3 anni, si può iniziare a parlare di disturbo di linguaggio.

In risposta alle sempre più precoci segnalazioni da parte di genitori ed educatori, si può affermare che non è mai troppo presto per consultare uno specialista.

Con un logopedista è possibile, infatti, monitorare la situazione nel tempo e iniziare un Parent Training: ai genitori vengono mostrate attività specifiche da riproporre a casa con il figlio, al fine di potenziare le abilità linguistiche e comunicative del bambino.
È possibile così ridurre il rischio di sviluppare un disturbo di linguaggio.